COESIONE SOCIALE

Il secondo ambito d’impegno della Fondazione della Comunità Val di Noto è teso a promuovere una comunità inclusiva.

Coesione sociale e lo sviluppo sostenibile,  attraverso la sperimentazione di forme mature di dialogo sociale e la creazione di reti  e sperimentazioni di aggregazioni educative, che uniscano valore economico e valore sociale proprio delle reti parentali e di vicinato presenti nel territorio, e il raccordo con l’esperienza dei “territori socialmente responsabili”; l’intento è quello di aprire i sistemi locali ad uno scambio di conoscenze e di comunicazioni che arricchiscano il territorio, ne conservino e accrescano vitalità, lo rendano capace di contribuire allo sviluppo e alla liberazione del Sud, nell’ottica della convivialità delle differenze e valorizzandone la collocazione mediterranea per “pensare globalmente e agire localmente”.

COESIONE SOCIALE – PROGETTI ESEMPLARI

CANTIERI EDUCATIVI

In questi anni si è potuta sviluppare una rete di cantieri educativi (tre a Modica e  quindi altri Pachino, due a Siracusa, Pozzallo, Scicli, Noto), con cui si è dato corpo ad una presenza nelle periferie che aiuta a ripensare la città come luogo inclusivo; luoghi in cui si sperimenta l’importanza di alcuni elementi che convergono insieme in processi di liberazione delle capacità e di costruzione di contesti cooperativi: l’accompagnamento attraverso doposcuola per prevenire il disagio sociale e familiare, contrastare efficacemente la dispersione scolastica e riconsegnare il gusto dello studio con l’obiettivo di un futuro diverso; sport, laboratori e feste come momenti di qualificata socialità, attenta all’uso di regole, a creatività, a ritualità nutrienti; la cura della cittadinanza attiva e l’elaborazione del senso della città nell’ottica del bene comune. In particolare da oltre 5 anni è presente “Crisci ranni”, un cantiere educativo collocato tra la parte alta e bassa della città di Modica. Prende il nome dall’antico rito pasquale con cui, al suono delle campane che annunciano la resurrezione, si lanciavano in alto i bambini augurando loro di crescere. Nel cantiere educativo si aiutano ragazzi con difficoltà sociali, familiari e scolastici dei quartieri attorno all’area a fare i compiti, a imparare regole attraverso lo sport, a sperimentare la creatività. Le varie feste, con al centro la ripresa del rito il sabato dopo Pasqua, aiutano a ritrovarsi insieme e a coltivare la fraternità che ci permette di accoglierci nelle diversità. Preparando ogni anno il rito con le scuole, le parrocchie, le associazioni, i centri sociali del Comune, l’Assessorato alle politiche sociali, si rafforza un “patto educativo” (firmato il 15 settembre 2010 nel ricordo di don Puglisi) a favore di una città attenta a tutti e in modo particolare ai più piccoli. Con un Convegno annuale sulla città, che si svolge nei giorni del rito, tutti questi significati vengono condensati e rilanciati. Crisci ranni è anche la rinascita di un’area abbandonata ed ora via via recuperata. Si tratta di uno dei pochi polmoni verdi della città, un’area in cui si può passeggiare, correre, giocare a calcio o a bocce. Con dibattiti sul quartiere si vogliono favorire forme di cittadinanza attiva. Collaborando con gli altri progetti di animazione di strada si vuole favorire una politica sociale non legata a semplici servizi ma al disegno di una città inclusiva. Insieme al coordinamento “Libera-nomi e associazioni contro le mafie” si vuole coltivare un cultura della legalità e dei diritti.

Nell’ottica di supportare processi virtuosi e di replicabilità accanto alla proposta di continuità del Cantiere “Crisci ranni” sono accompagnate altre iniziative similari; luoghi  dove sono state individuate  diverse realtà che a vario titolo hanno già messo in atto, fino ad oggi in maniera non coordinata tra loro, iniziative di sostegno educativo e prevenzione della marginalità sociale per bambini, ragazzi e – in alcuni casi – nuclei familiari di provenienza.   Nello specifico: La parola che fa uguali – Cantiere educativo S. Anna- Modica  che prevede il potenziamento delle l’attività già esistenti  nell’oratorio, offrendo ai servizi avviati: doposcuola, laboratori ricreativi, teatro e attività sportive. Città dei bambini Il recupero di un parco adiacente alla libreria EQUILIBRI con l’intento di farlo diventare un polmone verde al centro del quartiere sorda, un parco vivibile gestito e custodito da ragazzi down della cooperativa, da rendere accessibile alle persone in carrozzina, inserendo qualche gioco per bambini per renderlo disponibile alle famiglie, agli scaut, alle associazioni di volontariato, agli anziani per momenti. Creare angoli per orti sociali.

IMMIGRAZIONE

Il Cenacolo Domenicano di Solarino si interessa da anni al tema dell’immigrazione.  Tende ad escludere azioni e progetti che si traducono in “puro assistenzialismo”, per questo promuove costantemente il sorgere ed il rafforzarsi di rapporti territoriali con cui progettare e lavorare per affrontare coerentemente le problematiche a cui dare soluzione. Il Cenacolo  ha sempre attenzionato l’evoluzione dei bisogni locali, trovandosi quindi a ripensare le proprie strategie nell’offrire risposte adeguate alle nuove domande. Da qui l’esigenza di investire su servizi d’informazione, orientamento, formazione, sostegno ed accompagnamento all’autonomia ed all’inclusione sociale. La sperimentazione degli ultimi anni ha condotto ad attuare iniziative di sensibilizzazione e di informazione sul territorio finalizzate a facilitare il processo d’integrazione sociale quali: seminari, laboratori, attività sportive, incontri al fine di stemperare sentimenti reciproci di timore e diffidenza. Per tutte le persone rimane comunque prioritario apprendere un lavoro e le regole sociali fondamentali per far risaltare la propria identità culturale in modo partecipativo;

ITE (Insieme, Togheter, Ensemble) A Pozzallo  è stato avviato un centro di aggregazione giovani italiani e stranieri per favorire una cultura di accoglienza di integrazione e di pace. La dispersione di ragazzi immigrati nelle vie del comune a causa dell’insufficienza di centri di accoglienza appropriati che ne ritarda la sistemazione ci ha spinti a creare un luogo sicuro e protetto di riferimento in cui relazionarsi con la gioventù locale. Attività ludiche, sportive, didattiche, formative e informative, culturali, musicali…

Una porta sulla strada La  comunità parrocchiale  SS. Maria Madre della Chiesa di Siracusa cura  l’ospitalità agli immigrati che richiedono un accompagnamento verso la loro regolarizzazione in Italia: vitto alloggio, assistenza sanitaria, accompagnamento burocratico e legale. L’intento è  far sperimentare un luogo come “casa”, dove ritrovarsi, tranquillizzarsi e ritrovare le energie per un cammino verso la dignità perduta, accompagnata da affetti e competenze mirate.  A questa accoglienza va aggiunta l’azione di supporto ai lavoratori stagionali che giungono nel territorio siracusano per i lavori agricoli stagionali.