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La Fondazione di Comunità Val di Noto nelle parole del presidente Maurilio Assenza

Cari amici,

da tre anni abbiamo avviato la Fondazione di Comunità Val di Noto. Che si identifica intanto con un territorio, il Val di Noto, e le sue bellezze, i suoi problemi, i suoi … muri a secco. Sì, perché questa è l’immagine che subito abbiamo individuato per dire cosa volevamo avviare in questo territorio con la Fondazione. I muri a secco storicamente rappresentano la delimitazione della piccola proprietà contadina a partire dal ‘600 quando, indebitatosi alcune dinastie locali di conti, lasciarono il compito ad amministratori di vendere proprietà che i contadini comprarono trasformandole in piccole aziende. Sono proprio queste che hanno fatto da argine a forti poteri mafiosi, che più facilmente si sono inseriti a fine Ottocento dove c’era il latifondo. Su queste tracce storiche, con la Fondazione, vorremmo tenere vivi argini ai poteri forti consolidando un tessuto di iniziative di sviluppo sostenibili e di lavoro buono. Al tempo stesso i muri a secco sono ad altezza di uomo: delimitano le proprietà ma permettono lo sguardo, la relazione. E hanno delle aperture (i ‘vara’), per quando è necessario lavorare insieme. Ed ecco che si vorrebbe sostenere quanto oggi permettono le ripartenze nella vita, attraverso la centralità della relazione e coesione sociale attraverso processi comunitari, soprattutto coltivando pensieri per capire e festa per celebrare crescite comuni. Ecco perché l’accento è sul genitivo: la Fondazione Val di Noto è una Fondazione di comunità. In questi tre anni, il territorio è punteggiato da più di cento iniziative di solidarietà ed economia civile sostenute dalla Fondazione, grazie anche al prezioso e consistente sostegno della Fondazione CON IL SUD, che ha aiutato nella costituzione, e poi per il patrimonio e per la progettazione, anche economicamente ma soprattutto spingendo ad orizzonti progettuali. Sono più di cento le iniziative sostenute, ed altrettanto i soggetti coinvolti: associazioni di volontariato, cooperative sociali, parrocchie, scuole, altre fondazioni. In rete anche con le istituzioni e i servizi socio-sanitari ma partendo sempre e anzitutto dal basso. Da un nuovo welfare comunitario che si va costruendo e custodendo con tenacia e vigilanza: tenacia nell’impegno, vigilanza su trasparenze, legalità, capacità di attivare processi promozionali e comunitari. Con il sito rinnovato vogliamo sempre meglio comunicare con il territorio e chiediamo a tutti coinvolgimento, contributo di idee, raccordi per dare una speranza concreta al nostro Sud, e in particolare alle nuove generazioni.