Cari amici,
da tre anni abbiamo avviato la Fondazione di Comunità Val di Noto. Che si identifica intanto con un territorio, il Val di Noto, e le sue bellezze, i suoi problemi, i suoi … muri a secco. Sì, perché questa è l’immagine che subito abbiamo individuato per dire cosa volevamo avviare in questo territorio con la Fondazione. I muri a secco storicamente rappresentano la delimitazione della piccola proprietà contadina a partire dal ‘600 quando, indebitatosi alcune dinastie locali di conti, lasciarono il compito ad amministratori di vendere proprietà che i contadini comprarono trasformandole in piccole aziende. Sono proprio queste che hanno fatto da argine a forti poteri mafiosi, che più facilmente si sono inseriti a fine Ottocento dove c’era il latifondo. Su queste tracce storiche, con la Fondazione, vorremmo tenere vivi argini ai poteri forti consolidando un tessuto di iniziative di sviluppo sostenibili e di lavoro buono. Al tempo stesso i muri a secco sono ad altezza di uomo: delimitano le proprietà ma permettono lo sguardo, la relazione. E hanno delle aperture (i ‘vara’), per quando è necessario lavorare insieme. Ed ecco che si vorrebbe sostenere quanto oggi permettono le ripartenze nella vita, attraverso la centralità della relazione e coesione sociale attraverso processi comunitari, soprattutto coltivando pensieri per capire e festa per celebrare crescite comuni. Ecco perché l’accento è sul genitivo: la Fondazione Val di Noto è una Fondazione di comunità. In questi tre anni, il territorio è punteggiato da più di cento iniziative di solidarietà ed economia civile sostenute dalla Fondazione, grazie anche al prezioso e consistente sostegno della Fondazione CON IL SUD, che ha aiutato nella costituzione, e poi per il patrimonio e per la progettazione, anche economicamente ma soprattutto spingendo ad orizzonti progettuali. Sono più di cento le iniziative sostenute, ed altrettanto i soggetti coinvolti: associazioni di volontariato, cooperative sociali, parrocchie, scuole, altre fondazioni. In rete anche con le istituzioni e i servizi socio-sanitari ma partendo sempre e anzitutto dal basso. Da un nuovo welfare comunitario che si va costruendo e custodendo con tenacia e vigilanza: tenacia nell’impegno, vigilanza su trasparenze, legalità, capacità di attivare processi promozionali e comunitari. Con il sito rinnovato vogliamo sempre meglio comunicare con il territorio e chiediamo a tutti coinvolgimento, contributo di idee, raccordi per dare una speranza concreta al nostro Sud, e in particolare alle nuove generazioni.